Stonefly, in collaborazione con la Fondazione Bevilacqua La Masa, invita gli artisti in residenza negli atelier BLM a partecipare all'edizione 2016 del concorso Walking with Art - Stonefly Art Prize, giunto alla settima edizione. Quest'anno un giudice d'eccezione, Hamish Fulton (walking artist di fama internazionale) visionerà - con Alessandra Galletta e Stefano Coletto - i progetti selezionati decretando il vincitore.
Il
percorso di avvicinamento al Premio è iniziato con una visita alla
sede Stonefly di Montebelluna dove gli artisti hanno scoperto
l'azienda nel suo complesso, incontrando le persone che ci
lavorano, conoscendo la tecnologia per entrare poi in contatto con i
tanti saperi applicati alle calzature.
In
più, l'edizione di quest'anno è stata arricchita dal workshop
sul camminare dal titolo Le
vie del racconto, che
la Bevilacqua ha fortemente voluto ed organizzato per riunire
artisti, teorici, curatori e scrittori che si sono confrontati con le
pratiche del camminare, inquadrandole attraverso prospettive
artistiche, estetiche e sociali.
Un'occasione
unica per le giovani
promesse degli Atelier, sollecitate nell'assumere informazioni ed
esperienze utili ad elaborare progetti e proposte originali sul
camminare
come pratica artistica.
Rielaborando
questa sinergia culturale, l'incontro di questi due mondi, gli
artisti Ana
Blagojevic, Lucia Del Zotto, Melania Fusco, Caterina Gabelli, Gosia
Jagiello, Alberto Luparelli, Gioele Peressini, Nuvola Ravera, Gaetano
Olmo Stuppia, Francesco Zanatta, Michelangelo Zoppini
hanno
realizzato i loro progetti, pensati appositamente per lo Stonefly Art
Prize e per lo spazio della Galleria di San Marco che ne ospita la
mostra.
Durante
l'inaugurazione verrà proclamato il progetto vincitore, ovvero
l'interpretazione artisticamente più originale sul tema del
camminare, espresso in modo fresco, corale e sorprendente.
Delle
brevi clip video, realizzate da Samuele Cherubini, artista in
residenza della delle Bevilacqua La Masa nel 2014, raccontano le
varie fasi dell'iniziativa, portando i visitatori a conoscere il
lavoro "dietro le quinte" del Premio.
Tra
i progetti presentati Ana
Blagojevic e
Lucia
Del Zotto
presentano Cartography of an un-happened journey una
riflessione in
forma di libro, la cui narrazione descrive tanto la possibilità
dell'uomo di volare quanto il fallimento di tale atto, in un
continuo gioco di analogie e contrasti. Pur improvvisando brevi
tentativi di volo, quello che resta è che, in natura, l'uomo può
solo camminare.
Melania
Fusco
interviene sullo spazio della galleria con l'installazione di sei
tappeti che insistono sulla soglia e sui passaggi. Una
pietra sopra
memorizza i flussi all'interno della mostra ponendo l'attenzione sul
percorso immaginato piuttosto che su quello visibile.
Caterina
Gabelli
racconta invece una camminata esplorativa, conoscitiva e circolare
con Tutte
le cose dritte mentono;
camminare
diventa metafora del procedere creativo, dove ogni cosa è legata a
quella successiva, in un sistema di rimandi e analogie, nel quale è
difficile individuare un prima e un dopo, ma tutto affonda e di nuovo
riaffiora.
Best
W.A.L.L
è la personale rivisitazione del camminare del collettivo no
sense.,
composto da Gosia
Jagiello
e Michelangelo
Zoppini:
il movimento è inteso come un vagare senza meta verso luoghi
leggendari. Dodici cartoline riflettono e rielaborano in chiave
ludico-fantastica altrettante condizioni e motivazioni che spingono
ogni giorno le persone a partire e viaggiare per il mondo. Web
Around Legendary Landscapes,
come fosse un'agenzia di viaggi, si pone l'obiettivo di pianificare
le rotte migratorie della nostra immaginazione.
SG
Assault-Assalto allo scrigno guida
è l'opera di Alberto
Luparelli che
descrive il movimento di un videogioco in una dimensione a metà tra
la pittura e il plastico. Lo spazio bidimensionale si appropria della
terza dimensione a raccontare un movimento di lotta che stimola
l'interattività dello spettatore.
E'
eloquente l'installazione di Gioele
Peressini
che, nella sua personale interpretazione del Libro
dell'Esodo
propone un insieme di cinque azioni che pongono il secondo libro
dell'Antico Testamento e il Meraviglioso Mago di Oz di Frank L. Baum
su un medesimo piano spirituale.
Nuvola
Ravera,
con Dello
strappo della regola,
ricerca un confronto con il cammino aereo costruendo una sorta di
equipaggiamento nel tentativo di proporre una traversata tra
superamento del limite e fallimento.
Skinboxes
è una metafora del cammino verso la scoperta innominabile: il
segreto. E' una deriva orchestrata da g.olmo
stuppia
che collega Galleria San Marco all'acquitrino di Marghera. La sua
"pelle" è il ponte della Libertà, il suo corpo è un
tavolo riflettente al centro della sala dove l'audience potrà
esperire il processo costruttivo di cinque scatole in pelle contenti
ognuna un segreto elaborato dall'artista.
L'opera
pittorica di Francesco
Zanatta
è invece il risultato di una camminata compiuta dall'artista in
occasione della giornata di commemorazione dell'Acqua Granda del 4
novembre 1966: lo scopo è la registrazione della profonda relazione
corporea data dal cammino nello spazio della memoria.