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Fondazione Bevilacqua La Masa

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Mostra. Workshop 2010-1011

in mostra i lavori di Giorgio Guidi, Alessandro Laita, Marco Strappato e Diego Tonus

Dal 4 maggio al 3 giugno 2012, la Fondazione Bevilacqua La Masa ospita a Venezia "Mostra. Workshop 2010-2011", con i lavori di quattro artisti selezionati tra coloro che hanno partecipato ai workshop della Fondazione Spinola Banna per l'Arte nel 2010 e nel 2011. Il progetto espositivo ha avuto una prima tappa a Poirino nell'autunno del 2011 ed è ora ripensato per l'allestimento nelle sale di Palazzetto Tito, con la curatela di Stefano Coletto.
Saranno presentati al pubblico i lavori di Giorgio Giudi, Alessandro Laita, Marco Strappato e Diego Tonus, i cui progetti sono stati selezionati da una giuria composta da Liliana Moro, Leigh Ledare, Gail Cochrane e Guido Costa, che hanno valutato tutti i lavori premiando i più innovativi dal punto di vista della ricerca e della realizzazione formale.

La Fondazione Spinola Banna per l'Arte, fondata nel 2004 da Gianluca Spinola, organizza seminari, workshop e conferenze volti a promuovere le pratiche attuali nei campi dell'arte visiva e della musica. Una delle attività principali della fondazione è la realizzazione di un programma di formazione post-universitaria sull'arte contemporanea, nel quale artisti italiani under 35 risiedono per circa due settimane nella tenuta di Banna, insieme a un Visiting Professor che li guida e ne stimola il pensiero creativo. Nel 2010 i Master sono stati Jorge Peris, Alberto Pesavento, Peter Friedl, Benjamin Weil e Liliana Moro; nel 2011 Leigh Ledare, Andrea Viliani, il collettivo The Otolith Group e Massimo Bartolini. Il progetto della Fondazione Spinola Banna è realizzato grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo.

Il lavoro di Giorgio Guidi, ideato durante un workshop di Liliana Moro presso la Fondazione Spinola Banna per l'Arte, nasce prendendo spunto dalle piccole cappelle votive presenti nella campagna intorno alla tenuta di Spinola. Attraverso un'osservazione "stratigrafica" della realtà l'artista crea una sintesi tra paesaggio, indagine iconografica e il "vissuto" durante la residenza, messa in relazione con l'immaginario della pellicola Auch Zwerge haben klein angefagen di W. Herzog (1970).
L'installazione di Alessandro Laita è composta da fogli di carta ottenuti riciclando il suo intero archivio di progetti falliti o mai realizzati, secondo un processo di macerazione della carta eseguito nella sala espositiva della Fondazione Spinola Banna per l'Arte la settimana precedente l'inaugurazione della mostra. Questi fogli, silenziosi testimoni di un archivio privato del quotidiano, nascono da un processo rigenerativo grazie al quale il "negativo" cambia stato diventando una possibilità.
Marco Strappato presenta gli sviluppi di FakeLake, un progetto in progress che si arricchisce di due nuovi cicli di collage con un allestimento site specific per le sedi veneziane: Route To Elsewhere e Lovely Lakeland. Questi lavori, pur rimanendo ancorati al concept dell'intero progetto, il quale verte sull'idea di 'paesaggio' inteso come luogo fisico, mentale ed emozionale, portano attraverso giustapposizioni formali ad una molteplicità di visioni: tra l'autentico e l'artefatto, l'esotico e il quotidiano, l'origine e la fine.
Diego Tonus rielabora il materiale video dei corsi tenuti presso la Fondazione Spinola Banna per l'Arte dall'anno 2005 all'anno 2011, individuando nelle diverse riprese le ripetizioni che si trovano nelle parole, nei silenzi e nelle azioni riproposte dai diversi partecipanti. Attraverso l'elemento narrativo del dejavù, Residenti delinea un percorso sotterraneo, che ha quale filo conduttore il luogo della Fondazione visto come un set e dei suoi collaboratori come dei registi-attori. Il processo creativo viene destrutturato delineando una non-storia, indefinibile a priori, che ha attraversato le esperienze vissute nella residenza.

E per la mostra veneziana, i quattro artisti lavoreranno insieme nell'allestimento della Stanza del Camino, uno spazio condiviso per documentare alcuni aspetti del processo realizzativo delle opere esibite negli altri spazi; una sorta di prospettiva esplosa in cui i lavori chiusi minimalisticamente nei loro spazi si aprono per suggerire nuove possibilità di lettura.

In occasione del ri-allestimento del lavoro presentato per la collettiva annuale della Fondazione Spinola Banna, verrà organizzato un ciclo di incontri curato da Alessandro Laita, in collaborazione con Chiaralice Rizzi e con il supporto della Fondazione Bevilacqua La Masa, intitolato Spaccherò questo schermo che mi rappresenta e ne uscirò, perchè solo io rappresento me stesso (da una frase di Francesco Matarrese), durante il quale saranno approfonditi i concetti di crisi, "fallimento" ed errore del processo artistico.
Appropriazione, crisi, fragilità del quotidiano, errore, fallimento, macerie, desublimazione, spostamento, marginalità, singolarità, necessità. Tensioni al negativo, questi aspetti fanno parte integrante del processo artistico.
Il ciclo di incontri che proponiamo ruota attorno a tematiche che sfidano le certezze della pratica artistica ponendosi nell'orizzonte del rifiuto.
Nei cinque incontri che si succederanno, il problema verrà ridefinito ogni volta daccapo, con parole un po' meno luminose, un po' più inquiete.

Giovedì 10 maggio
ore 17 Pietro Gaglianò, The Wall (archive)
Giovedì 17 maggio
ore 17 Lewis Baltz
Giovedì 24 maggio
ore 16 Mattia Pellegrini, Cosa fai? Preparo un archivio (titolo preso in prestito leggendo Gianfranco Baruchello)
ore 17 Elisabetta Modena e Marco Scotti, MoRE Museum
Giovedì 31 maggio
ore 17 Antonello Frongia, "Vanished as affection flies": il fallimento della memoria fotografica

Sede
Fondazione Bevilacqua La Masa
Palazzetto Tito - Venezia
Aperutra
3 maggio >3 giugno 2012
Orario
10.30 > 17.30
Chiusura
lunedì e martedì
Inaugurazione
3 maggio 2012
Curatore
Stefano Coletto

 
 
 
installazione con una mezza casetta di legno

Giorgio Guidi
is it just a matter of opinion?
grafite su legno, chiodi e stoffa,
250cm x 100cm x 200cm, 2011

progetto a matita di un'istallazione di fogli in una stanza

Alessandro Laita
These things I do, and shall do, if I can, are no longer, or are not yet, or never were, or never will be, or if they were, if they are, if they will be, were not here, are not here, will not be here, but elsewhere
installazione, 2011

uomo seduto con un paralume sul capo

Diego Tonus
Residenti
Film
MiniDV - HDV, Color/Sound, 108', 
2011

installazione fotografica in bianco e nero con tre righe verdi parallele al centro

Marco Strappato
FakeLake n.8,
collage, 20x28 cm, 2012
courtesy dell'artista

 
sacchi bianchi appesi dentro una casetta di legno

Giorgio Guidi
is it just a matter of opinion?
grafite su legno, chiodi e stoffa,
250cm x 100cm x 200cm, 2011

rendering di un progetto di installazione

Alessandro Laita
These things I do, and shall do, if I can, are no longer, or are not yet, or never were, or never will be, or if they were, if they are, if they will be, were not here, are not here, will not be here, but elsewhere,
intallazione, 2011

primo piano degli occhi di un uomo anziano

Diego Tonus
Residenti
Film
MiniDV - HDV, Color/Sound, 108', 
2011

collage dello scorcio di un lago color seppia

Marco Strappato
Lovely LakeLand (from the FakeLake series)
collage, trittico (1/3), 40x60 cm (cad.), 2012
courtesy Giorgio e Ivonne Valentini

 
interno decorato di una casetta di legno

Giorgio Guidi
is it just a matter of opinion?
grafite su legno, chiodi e stoffa,
250cm x 100cm x 200cm, 2011

serie di fogli di diverse tonalità appesi ad una parete

Alessandro Laita
These things I do, and shall do, if I can, are no longer, or are not yet, or never were, or never will be, or if they were, if they are, if they will be, were not here, are not here, will not be here, but elsewhere
particolare, 2011

immagine di un pezzo di carta che brucia

Diego Tonus
Residenti
Film
MiniDV - HDV, Color/Sound, 108', 
2011

due televisori sovrapposti proiettano due video speculari

Marco Strappato
FakeLake n.3, video digitale su dvd
FakeLake n.9, film 16mm  trasferito su dvd
2 monitor cube, plinto
veduta dell'installazione a Palazzetto Tito.