Fondazione Bevilacqua La Masa

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Salon des Refusés
Progetti di Public Art mai realizzati

Palazzetto Tito
29.03.03> 25.05.03

 
 
 

a cura di Roberto Pinto
Cosa e possibile e cosa no nella public art? Davvero in arte si può fare di tutto e non ci sono più forme di censura? Questo è il filo conduttore che lega i progetti di artisti internazionali, esposti in un "Salon des refusés", per opere che non hanno mai trovato realizzazione.
Maria Thereza Alves, Tania Bruguera, Minerva Cuevas, Carlos Garaicoa, Alberto Garutti, Eva Marisaldi, Callum Morton, Antoni Muntadas, Jorge Orta, Lucy Orta, Nedko Solakov, Bert Theis, Sislej Xhafa sono i protagonisti della mostra. Salon des Refusés vuole approfondire la ricerca sull'arte inserita in spazi pubblici, cercando di creare, attraverso i progetti che non sono stati realizzati, una mappa di ciò che è possibile fare e di ciò che invece è rifiutato da istituzioni o singoli curatori. Mentre all'interno di spazi deputati, come musei e gallerie, è praticamente possibile esporre ogni tipo di immagine, spesso all'esterno esistono ancora regole, spesso non scritte, che limitano la libertà degli artisti.
Scrive Roberto Pinto, ideatore e curatore della mostra: "Lavorando a vari progetti di arte pubblica mi sono trovato inevitabilmente di fronte a degli ostacoli e delle limitazioni che le caratteristiche di questi luoghi impongono. Ci sono problemi di sicurezza pubblica, c'è la necessità di mantenere intatte le funzioni primarie di questi luoghi, bisogna rispettare vincoli paesaggistici o storico-artistici. Per questi problemi alcuni progetti artistici (installazioni, performance, ecc.), anche molto interessanti sono rimasti soltanto dei progetti, sconosciuti ai più. Accanto a questi un'altra schiera di progetti non sono stati realizzati per problemi economici (mancanza di finanziatori, scarsa vendibilità del "prodotto", ecc.), altri per problemi "politici", bocciati da amministratori pubblici non in sintonia (spesso lontani dall'arte contemporanea) o semplicemente con uno scarso humour. Altre volte (forse la maggior parte) alcuni progetti sono semplicemente stati ignorati da curatori o galleristi, non considerati "degni" di essere presentati in una mostra.
L'idea di raccogliere insieme i progetti che non hanno mai visto compiersi la loro messa in opera, cercando di far rivivere quelle idee per creare una sorta di monumento all'utopia rimasta nel cassetto, mettendo in discussione anche la "libertà assoluta" pretesa dagli stessi artisti, è lo scopo della mostra. Parallelamente Salon de Refusés è anche un modo di analizzare le logiche, sia politico-strategiche che economiche, che sottendono alla realizzazione di opere d'arte contemporanea e alla loro presentazione e naturalmente le interferenze del potere qualunque esso sia."

Il 5 maggio, dalle 17.00 alle 20.00, presso la sede espositiva di palazzetto Tito verrà presentata una tavola rotonda sui problemi e le possibilità dell'arte pubblica con Alberto Garutti, Antoni Muntadas, Jorge Orta, Lucy Orta, Angela Vettese, coordina Roberto Pinto


 
 
 
un uomo seduto ad una scrivania davanti ad un pc in una stanza d'archivio

 Antoni Muntadas


 
rendering al computer di un'area verde pubblica

 Eva Marisaldi

 
immagine del catalogo della mostra

Il catalogo della mostra