Fondazione Bevilacqua La Masa

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Opera 2008

Galleria di Piazza San Marco
05.11.08> 23.11.08

 
 
 

a cura di Mara Ambrozic e Stefano Coletto
La Fondazione Bevilacqua La Masa rinnova la sua attenzione verso i giovani artisti, nel rispetto della sua missione per la quale, da un secolo, assegna i propri atelier ai più meritevoli.
Di qui nasce OPERA 2008, mostra finale dei sette giovani artisti e dei due gruppi che hanno usufruito degli atelier BLM nel 2007/2008. L'esposizione celebra due ricorrenze importanti: anzitutto il centenario dell'attività espositiva dell'Istituzione, iniziata nel 1908 grazie al primo segretario Nino Barbantini. In secondo luogo quest'anno gli atelier hanno finalmente raggiunto il numero di dodici, come designato nell'atto costitutivo della Fondazione ovvero il testamento della duchessa Felicita Bevilacqua La Masa (1898). Sono infatti stati riaperti gli studi di Palazzo Carminati a San Stae, oggetto negli scorsi anni di un lungo restauro; i sette atelier recuperati si uniscono ora ai cinque studi già attivi nel prestigioso chiostro dei Santi Cosma e Damiano alla Giudecca. Al Carminati sono anche state ottenute due foresterie, grazie alle quali si è subito iniziato un programma di ospitalità internazionale.

A cura di Mara Ambrozic e Stefano Coletto, la mostra OPERA 2008 si dividerà in due sezioni.
Nella prima compaiono le opere e i progetti degli artisti che hanno ottenuto gli atelier dopo aver vinto un concorso e che hanno condiviso quegli spazi per dodici mesi. Ciascuno presenterà un progetto ancora in evoluzione insieme a un lavoro compiuto durante il periodo della residenza. L'intento di questa parte della mostra è suggerire la complessità della ricerca e il desiderio di sperimentazione artistica che animano l'attività degli atelier.

Nella seconda, vengono presentati due progetti speciali. Uno illustra un lavoro di gruppo sviluppato insieme a Moleskine ed esposto nella Biennale Europea Manifesta 7 (Trento, giugno-ottobre 2008).
L'altro progetto mostra le opere di due artisti africani, il pittore Evarist Fabian Chikawe e lo scultore Mambakwedza Mutasa, selezionati per la prima edizione di Art Enclosures - Residenze per artisti internazionali a Venezia. Si tratta di un progetto triennale, ideato e promosso dalla Fondazione di Venezia e realizzato avvalendosi della collaborazione della BLM e di Polymnia Venezia, che vedrà coinvolti diversi artisti internazionali in residenza negli anni a venire presso le nuove foresterie di Palazzo Carminati.

In mostra: Evarist Fabian Chikawe, Vania Comoretti, conceptinprogress (Amparo Ferrari e Sebastian Zabronski), Marina Ferretti, Maddalena Fragnito De Giorgio, Kensuke Koike, Led (Laboratorio ElettroDomestico), Mobeel, Mambakwedza Mutasa, e Alberto Tadiello.

Vania Comoretti presenterà una serie di recenti dipinti che, partendo dal ritratto e dalla raffigurazione del viso, arrivano ad una microscopica, straniante e quasi ossessiva osservazione della pelle umana.
Focalizzandosi sulla smaterializzazione dell'oggetto, i conceptinprogress indagheranno lo spazio che collega l'opera con l'osservatore. I lavori in mostra, tra sculture e installazioni, rifletteranno sulla complessità e l'instabilità di questo rapporto, che necessita di essere rimesso continuamente in discussione.
Marina Ferretti, che disegna architetture elementari e tracce di forme naturali dentro fragili schemi, in occasione della mostra realizzerà una trama di nastri di carta che si espanderanno nello spazio espositivo in modo volutamente casuale.
Maddalena Fragnito De Giorgio, al contrario, interverrà con un gessetto nero direttamente sulle pareti della galleria per riassumere in modo ironico la sua concezione dello spazio e le sue riflessioni che, in forma di appunti visivi, illustrano temi di carattere sociale, politico e artistico.
I Led, in genere impegnati nella ricerca video-documentaria, proporranno un'installazione inedita che si focalizzerà sulla relazione tra il vedere e il guardare, sulla connessione tra supporto/contenuto di un'immagine statica e in movimento.
Kensuke Koike si confronta da alcuni anni con il tema dell'artificio che separa la realtà dalla finzione; per la mostra l'artista costruirà un'installazione, in cui sia l'oggetto osservato che l'osservatore si trasformano in surreali caricature di loro stessi proiettati all'interno di uno "spazio museale".
Alberto Tadiello, mediante la materializzazione di vecchi circuiti elettrici interpreterà il tema del consumarsi di un congegno meccanico che, alimentato elettricamente, viene abbandonato a se stesso fino al suo cedimento fisico.
Infine, l'associazione culturale Mobeel affiderà il proprio spazio espositivo a diversi artisti e musicisti affinché essi intervengano con performance ed originali allestimenti, che rimandano alle numerose attività svolte nell'atelier dei Mobeel durante lo scorso anno.

Il catalogo prevede inoltre i contributi critici di Augusta Eniti, Eva Comuzzi, Samuele Menin, Bruno Oliviero, Agnes Kohlmeyer e Daniela Zangrando.

L'immagine grafica della copertina e del manifesto di OPERA 2008 è stata ideata e realizzata da Daniele Franzi, vincitore della Borsa di studio assegnata nella 90ma Collettiva BLM.

L'attività degli Atelier 2007/2008 è stata sostenuta dal prezioso contributo di:
Fondazione di Venezia, Moleskine, Vega e Distretto dei Beni Culturali.

 
 
 
immagine di una montagna innevata

 
Alberto Tadiello

 
immagine di un coniglio a passeggio

 
Kensuke Koike

 
un paio di pantaloni neri stesi al sole

 
Led (Laboratorio ElettroDomestico)