Fondazione Bevilacqua La Masa

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Opera 2009

 
 
 

Galleria di Piazza San Marco
19.01.10> 20.02.10


a cura di Mara Ambrozic e Stefano Coletto 

Si rinnova ad ampio raggio l'attenzione della Fondazione Bevilacqua La Masa per i giovani artisti, che quest'anno sceglie Milano per portare in mostra il lavoro degli assegnatari dei dodici atelier della Fondazione, selezionati attraverso bando annuale di concorso tra le oltre cinquanta domande presentate nel 2008. La mostra Opera testimonia i risultati degli artisti che sono stati selezionati per lavorare un anno (2009) nei dodici atelier della Fondazione. Gli spazi si trovano a Palazzo Carminati a San Stae, dopo il restauro terminato nel 2008, e presso il Complesso dei Santi Cosma e Damiano alla Giudecca (attivi dal 2006). Questo è il terzo anno che agli artisti assegnatari degli atelier è data la possibilità di una mostra finale.

Accanto alla mostra storica della Collettiva per Giovani Artisti, nata in parallelo alle esposizioni della Biennale e arrivata quest'anno alla sua 93.ma edizione, OPERA 2009 testimonia il credo della Fondazione nell'importante missione di supporto della ricerca artistica giovanile, con cui da oltre cent'anni, a partire dalla sua istituzione, assegna atelier ai più meritevoli.
Nel numero designato nello statuto che ha visto nascere la Fondazione, i dodici spazi d'artista messi in bando annualmente trovano sede nel suggestivo chiostro dei Santi Cosma e Damiano sull'isola della Giudecca e nella cornice di Palazzo Carminati a San Stae, il cui restauro, ultimato due anni fa, ha inoltre reso possibile la realizzazione di due foresterie con cui si è avviato immediatamente un programma di ospitalità internazionale.

A cura di Mara Ambrozic e Stefano Coletto, la mostra Opera 2009, accolta nelle sue due edizioni precedenti (Spritz Time nel 2007 e Opera 2008) nella galleria di piazza San Marco della Fondazione, viene ora ospitata per la prima volta a Viafarini DOCVA alla Fabbrica del Vapore, nello spazio espositivo parte del DOCVA, centro di conservazione e documentazione sulle arti visive e contemporanee, che si conferma, con il suo importante archivio e il ramificato network di collaborazioni con organizzazioni internazionali, costruito negli anni da Careof e Viafarini, uno dei più attuali e rilevanti punti di riferimento per la promozione dei giovani artisti italiani.
Scegliere il DOCVA significa per la Fondazione consolidare un rapporto storico di collaborazione già avviato nel 1998 e profondamente legato alle origini di Viafarini stessa. Scegliere Milano, centro nevralgico del mercato artistico, propulsore di tendenze e sperimentazioni, nodo d'incontro e confronto tra pubblici di riferimento connessi a creatività legate non solo all'arte, significa ambire a integrare esperienze artistiche incubate nel territorio locale con una realtà internazionale di qualità, e portare talenti emergenti a misurarsi con uno spazio nuovo, diverso e difficoltoso, di cui l'open space espositivo in cui prende vita la mostra ne è contemporaneamente simbolo e sfida.

Ad esporre in mostra, 10 giovani e artisti e due gruppi: Agne Raceviciute, Blauer Hase, Valeria Cozzarini, Estevan Bruno, Giulio Frigo, Elisa Strinna, Alberto Scodro, Lea Jazbec, Andrea Kvas, Automatic Books, Laure Keyrouz e Ayano Yamamoto.
Giunti al termine di un ricco anno di condivisione, di sperimentazione e riflessione artistica, gli artisti portano in scena progetti e lavori ideati e sviluppati nel susseguirsi di mesi scanditi da un fitto calendario di appuntamenti. Sono stati organizzati incontri chiamati Open Studios, numerosi eventi aperti al pubblico oltre a Studio Visit e interventi di curatori e professionisti provenienti dal più ampio panorama italiano e internazionale, tra cui la Fondazione Sandretto Re Rebaudendo di Torino, il Dena Foundation for Contemporary Art di Parigi e il De Apple Arts Centre di Amsterdam. Indirizzati su percorsi diversi, gli assegnatari degli studi sono cresciuti artisticamente e professionalmente, collaborando con gallerie sul territorio locale e nazionale. Come Ayano Yamamoto, ospitata in una personale allo Spazio Semplicemente Contemporaneo di Padova, e Agne Raceviciute, artista scelta per inaugurare il ciclo Otto Zoo Project alla galleria Otto Zoo di Milano. Molti di loro hanno partecipato a significative rassegne a carattere internazionale, come Elisa Strinna nell'ambito della mostra collettiva "Eppur si muove" a Palazzo Re Rebaudengo di Guarene, Andrea Kvas in occasione dell'ultima Biennale di Praga e Giulio Frigo con la collettiva "Non voltarti adesso", curata da Milovan Farronato al Museo d'Arte Moderna Ca'Pesaro.

Un particolare ringraziamento a Moleskine per il sostegno in questi anni alla attività negli studi e per la preziosa collaborazione a livello editoriale.

Un ringraziamento alla Fondazione di Venezia, e Lions Club per il contributo all'attività degli Atelier 2008/2009.

L'immagine grafica del manifesto e della copertina del catalogo di Opera 2009 è stata ideata e realizzata da Matteo De Mayda, vincitore della Borsa di Studio assegnata nella 92.ma Collettiva BLM.

 
 
 
fotografia di una donna completamente ricoperta di teli bianchi

Agne Raceviciute
Il Piacere del Vestiario
stampa digitale, 2009

pagina di una rivista in bianco e nero con alcune persone sedute a terra

Automatic books
Japanese Rockabilly, Alessandro Zuek Simonetti.
Stampa xeroxgrafica in bianco e nero, formato A5, 2009

 
disegno a matita di una serie di lavandini

Valeria Cozzarini
La stanza dei tic
Progetto per videoanimazione, 2009.

 
realizzazione digitale di un foglio marrone sul quale un pennello traccia delle linee colorate

Andrea Kvas
Scansione digitale, 2009

 
proiezione dei contorni di una figura sul pavimento e un bambino in piedi che la fissa

Estevan Bruno
Il gioco del mondo
Videoinstallazione, 2009

 
organo che legge le onde sismiche e le trasforma in suoni

Elisa Strinna
Organo, Sinfonie Sismiche
2009