Fondazione Bevilacqua La Masa

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Yoko Ono
Anton's Memory

 
 
 

a cura di Nora Halpern
A prison is made of ice
It melts in the spring
A castle is made of clay
It crumbles in time
Welcome to time
The great equalizer
of all things.

Una prigione fatta di ghiaccio
Si scioglie nella primavera
Un castello fatto di argilla
Si polverizza nel tempo
Benvenuti nel tempo
Il grande bilanciere
Di tutte le cose.


Yoko Ono '09
La Fondazione Bevilacqua la Masa è lieta di ospitare l'esposizione personale Anton's Memory di Yoko Ono, che il 6 giugno riceverà il Leone d'Oro alla Carriera dalla Biennale di Venezia. L'artista, nota dalla prima metà degli anni sessanta come performer d'avanguardia e una delle fondatrici di Fluxus, ha costruito una esposizione che vuole essere un vasto affresco della sua pratica artistica.
Il titolo della mostra, ANTON'S MEMORY, rimanda "alla vita di una donna vista attraverso gli occhi del figlio, e della sua debole memoria", come dice Yoko Ono stessa.
La mostra è pensata appositamente per gli ambienti di Palazzetto Tito e
comprende un continuo bilanciamento tra lavori vecchi e nuove opere: film,
composizioni sonore, sculture, disegni e dipinti, oltre ad alcune installazioni interattive che coinvolgeranno il pubblico stesso. Saranno presenti, tra l'altro, molti accenni alla materia del corpo e al senso del tatto: per esempio la scultura Touch me III a conterrà, come stipati in cassetti preziosi, dei frammenti di corpo femminile.
Al centro dell'allestimento compariranno due versioni, una recente e quella
originale, della performance Cut Piece, del 1965 e del 2003. In questa performance, l'artista concede al pubblico di tagliare progressivamente parti del suo abito.
Nella prima versione Yoko Ono ha 32 anni, nella seconda ne ha 70 questa differenza da cosi' modo di vedere la consistenza delle tracce lasciate su di noi dal passare del tempo.
Elmetti militari della seconda guerra mondiale contenenti pezzi di cielo;
il video di un tentativo inutile di strapparsi il reggiseno e respirare liberamente (una metafora questa di liberazione femminile); un suono insistente di tosse; tavoli, carte e penne perché chiunque possa scrivere il proprio pensiero e lasciarne una traccia; il libro di "ricette per azioni artistiche" Grapefruit (1964) lasciato in giro come
un elemento generativo per tutto il resto; nella sala maggiore del palazzetto veneziano tra finestre ogivali aperte sulla natura o chiuse da vetri colorati tavoli per giocare a scacchi in tutta calma,... tutto cio' ed altro ancora, accanto ad una colonna sonora commovente, completeranno il percorso della mostra punteggiato anche dalla mano dell'artista che scriverà sui muri, di suo pugno, parole e poesie.
L'intero allestimento negli ambienti di Palazzetto Tito formerà un insieme unitario che evoca la memoria di Anton. Qualcosa che possiamo vedere come una storia codificata, cioè la vicenda di un figlio adulto che ripensa, attraverso segni e reperti, alla vicenda esistenziale di sua madre.

Nelle parole della curatrice del progetto, Nora Halpern: Anton's Memory rimanda al pensiero di Yoko Ono sull'universo, un luogo in cui ogni cosa è connessa al resto, e il regno del tempo in cui tutti viviamo. Attraverso la sua installazione alla Bevilacqua La Masa, come negli altri lavori pensati per Venezia e per la performance che prenderà forma al Teatro La Fenice in programma per il giorno 11 Settembre, l'artista evoca memorie che appartengono al vissuto personale, così come ai desideri e alle relazioni collettive."

In occasione della mostra sarà pubblicato un libro d'artista come estensione durevole infinita della mostra. Oltre a questo, una brochure con i testi della curatrice Nora Halpern e di Angela Vettese, Presidente della Fondazione.

Sull'artista
Nata nel 1933 a Tokyo, Yoko Ono è una delle pioniere dell'Arte concettuale, e una delle artiste più influenti del Ventesimo secolo. Nel 1952 è fra le prime donne in Giappone a studiare filosofia. Dalla metà degli anni Cinquanta si trasferisce a New York, dove prende parte alla vibrante scena artistica che include, fra gli altri, il compositore John Cage e artisti del calibro di La Monte Young.

È proprio con Young che nel 1960 Yoko Ono dà vita a una serie di incontri nel suo loft vicino Canal Street, a cui partecipano non solo giovani artisti e musicisti come Jasper Johns, Gorge Maciunas - poi fondatori del movimento Fluxus - e Robert Rauschenberg, ma anche icone del mondo artistico come Marcel Duchamp, Max Ernst, Peggy Guggenheim e Isamu Noguchi. Dall'inizio della sua carriera ad oggi, l'opera di Yoko Ono non ha mai smesso di influire sulle generazioni degli artisti che le sono seguiti. Il suo impegno per la pace, iniziato col marito John Lennon, non si è mai interrotto, neanche dopo la sua morte.

In occasione della 53ma Biennale di Arti Visive Yoko Ono riceverà il Leone d'Oro alla Carriera.

Per la stampa:
In occasione della inaugurazione del giorno 28 maggio ci sarà una conferenza stampa alle ore 11 nella sede di palazzetto Tito alla presenza dell'artista. Tornerà a Venezia per ricevere il Leone d'Oro il 6 giugno 2009.
La mostra personale di Yoko Ono è stata realizzata grazie alla collaborazione fra la presidente dell'Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa, Angela Vettese, la curatrice del progetto, Nora Halpern, con la supervisione di Jon Hendricks, curatore dell'opera di Yoko Ono.
Il progetto veneziano è coordinato da Anita Sieff, mentre la performance al Teatro La Fenice è a cura di Francesca Pasini.


La mostra è stata resa possibile grazie al generoso supporto di:
Fondazione Bevilacqua La Masa
e Peter Norton Family Foundation
Bell Family Foundation
Broad Art Foundation
Provisions Library
Donatori anonimi

 

Sede
Palazzetto Tito
Periodo
28.05.09> 20.09.09

 
 
 
 
 
 
 
 
una stanza vuota con una televisione non funzionante e una lampadina che scende dal soffitto

Yoko Ono
Sky tv for Hokkaido, 1966 - 2008
Photograph by Jon Hendricks

 
pannello sul quale i visitatori hanno attaccato dei fogli con frasi in ricordo delle proprie madri

 
 
Yoko Ono
My mommy is beautiful, 2004
Installation view at the Kunsthalle Bielefeld, Germany, 2008
Photograph by Jon Hendricks


 
una foto di una donna con dei messaggi scritti dai visitatori con i ricordi della propria madre

Yoko Ono
My mommy is beautiful, 2004
Installation view at the Kunsthalle Bielefeld, Germany, 2008
Photograph by Jon Hendricks

 
calco di un seno

Yoko Ono
Unfinished element from Yoko Ono's touch me iii (marble version), 2009
Photograph by Nora Halpern

 
rete di letto di ospedale

Yoko Ono
The Year 2002: Painting to Be Slept On, 1962-2008
Installation view at the Baltic Art Center, NewcastleGateshead, UK, 2008
Photograph by Jon Hendricks


 
scritta su un muro "this romm slowly evaporates every day"

Yoko Ono
Blue Room Event, 1966
Installation view at the Kunsthalle Bielefeld, Germany, 2008
Photograph by Jon Hendricks