Fondazione Bevilacqua La Masa

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Drink Water
Lucy & Jorge Orta

Galleria di Piazza San Marco
09.06.05> 03.10.05

 
 
 

a cura di Gabi Scardi
Dall'8 giugno al 3 ottobre 2005, la Fondazione Bevilacqua La Masa presenterà a Venezia nella galleria di piazza San Marco, l'esposizione DRINK WATER di Lucy e Jorge Orta, a cura di Gabi Scardi.
Dai primi anni '90, Lucy e Jorge Orta collaborano su progetti il cui scopo è di scatenare azioni e reazioni. Insieme hanno fondato lo Studio Orta a Parigi nel 1991 e the Dairy a Marne la Vallè nel 2002, due centri di ricerca e collaborazione per l'amministrazione e la produzione di opere d'arte, pubblicazioni, laboratori, seminari e residenze.
La mostra organizzata dalla Fondazione Bevilacqua La Masa, funge da forum per i due artisti nell'ambito del quale sviluppare un nuovo obiettivo di ricerca. Questa volta infatti, a Venezia, sarà affrontato il tema della generale carenza dell'acqua come risorsa naturale e delle questioni concernenti gli effetti che la privatizzazione e il controllo aziendale hanno sulla possibilità per Tutti di accedere all'acqua pulita. A partire dall'analisi rigorosa di tale problema cruciale e attraverso un'elaborazione poetica, la squadra produrrà una serie di "Unità Mobili di Intervento" e di installazioni che riguarderanno il ciclo di raccolta e distribuzione dell'acqua.
Come base di discussione, sarà installato nella galleria un sistema simbolico di filtraggio e purificazione dell'acqua, per rendere il Canal Grande acqua potabile da distribuire durante la Biennale, imbottigliata e pronta per l'uso generale.
Come per le precedenti iniziative pilota, "Hortirectycling" il progetto di riciclo del cibo di scarto o 'Life Nexus', la campagna informativa per la donazione degli organi, DRINK WATER è un'altra occasione che hanno gli artisti di poter usufruire di laboratori interdisciplinari, creando così un processo aperto e di partecipazione allo scopo di attivare l'energia collettiva. La purificazione, il trattamento e la distribuzione dell'acqua potabile sono i temi centrali dei laboratori, che coinvolgeranno studenti e giovani artisti, ospiti di: Fabbrica Treviso, in febbraio, del Van Abbe Museum, Eindhoven in marzo e di The Dairy, Francia in maggio. Il progetto, sarà accompagnato da una pubblicazione.

Lucy Orta, è nata in Inghilterra nel 1966, ha compiuto i suoi studi in design di moda. Dai primi anni '90 crea le "architetture con l'anima", come lei stessa le definisce. Sono oggetti di risposta al suo sguardo critico e costruttivo diretto alle aree più delicate della società, evocando il bisogno di cambiamento, prefigurando la realtà in modo poetico e suggerendo stili di vita alternativi. I lavori iniziali "Refuge Wear" e "Body Architecture" sono tende che si trasformano in soprabito, zaini che si trasformano in sacco a pelo o tenda, strutture prototipe leggere e autonome da essere usate in situazioni di emergenza. L'artista ha creato "Nexus Architecture" in cui un numero variabile di persone indossano tute che sono collegate tra di loro, dando vita a strutture modulari e collettive che concretizzano il concetto di Legame Sociale. L'artista ha prodotto numerosi interventi ed azioni mettendo in risalto temi cruciali del mondo contemporaneo quali la comunità e l'emarginazione sociale, la dimora, la mobilità, lo sviluppo sostenibile, il riciclaggio. Contemporaneamente Lucy occupa la prima cattedra di Moda Rootstein Hopkins al London College of Fashion dove partecipa attivamente ad una serie di progetti di collaborazione di ricerca accademica, che vanno anche ad alimentare il suo lavoro. Ha fondato e adesso dirige il progetto industriale di design "L'uomo e l'Umanità" alla Design Academy di Eindhoven (2001). Si tratta di un programma di master intensivo che stimola soluzioni di design sostenibile e di carattere sociale, sotto forma di sistemi e prodotti. Recentemente la Phaidon Press ha pubblicato una monografia sul suo lavoro che è parte della serie che riguarda gli artisti contemporanei.

Jorge Orta, nato in Argentina nel 1953, ha studiato contemporaneamente belle arti ed architettura incominciando la sua carriera come pittore. Durante la dittatura militare in Argentina, Jorge ha sviluppato molte forme di comunicazione visiva alternative e d'avanguardia, dalla mail art a installazioni video, performance e lavori effimeri di grandi dimensioni. Da allora ha creato un tipo di arte pubblica unica, attraverso collaborazioni con comunità locali e raccolte di insegne e immagini contestuali, da proiettare su luoghi leggendari e urbani di importanza culturale ed ecologica. Ne sono esempio 'Poeme Infographique' del 1992, per il Pompidou Centre di Parigi e 'Imprints on the Andes ', una spedizione attraverso la catena delle Ande, che si è conclusa sulla rocca del Machu Pichu in Perù, per il cinquecentesimo anniversario della scoperta delle Americhe nel 1992. In 'Light Messenger', in occasione della Biennale di Venezia del 1995, in qualità di rappresentante dell'Argentina, ha illuminato le facciate dei palazzi veneziani con graffiti di luce e lo stesso ha fatto in altri luoghi di patrimonio culturale mondiale più obsoleti, quali: Capdoccia in Turchia, la città medievale Cuenca che sporge sul Heuca Canyon in Spagna, Aso il più grande vulcano attivo sull'isola di Kyushu in Giappone e le cattedrali di Chartres e di Evry in Francia.

La mostra è stata finanziata e sostenuta dalla Fondazione Bevilacqua La Masa, Ambassade de France Roma, H&F Patronage Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam; London Collegeof Fashion, Galleria Continua di San Gimignano.

La mostra si sposterà nell'autunno 2005 nel Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam