Fondazione Bevilacqua La Masa

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Paradiso e Inferno

Galleria di Piazza San Marco e Palazzetto Tito
06.05.04> 23.08.04

a cura di Giacinto Di Pietrantonio
Amore, estasi, bellezza, felicità, libertà e pace. Ma anche disperazione, dolore, menzogna, odio, sofferenza e terrore. Sentimenti paradisiaci e stati d'animo infernali, realtà unite e allo stesso tempo contrapposte. Cercherà di metterle in mostra Paradiso e Inferno un percorso realizzato da 12 artisti per la Fondazione Bevilacqua La Masa. La loro selezione è avvenuta mescolando volutamente i più giovani ai più noti, gli stranieri di fama internazionale e gli emergenti. Nel caso di Dragana Spanjos, già studente dell'Accademia di Venezia, si è attinto all'archivio giovani della Fondazione medesima.
Paradiso e Inferno è una mostra a cura di Giacinto Di Pietrantonio, direttore della Galleria d'arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, che si snoderà nelle due sedi della Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia: nella galleria di piazza San Marco andrà in scena il Paradiso, a Palazzetto Tito protagonista sarà l'Inferno. Ogni artista affronterà una problematica legata alle paure e ai desideri ancestrali dell'umanità, la più legata alla sua specifica poetica.
Paradiso e Inferno metterà a disposizione di ogni artista una sala in cui saranno esposte una o più opere relative alle tematiche proposte. Si tratta di un progetto dal sapore dantesco e consapevolmente ambizioso, nella certezza che in epoca di grandi cambiamenti etici occorre avere il coraggio, pure con la dovuta umiltà, di ripensare ai grandi temi della vita.
Qui di seguito lo schema del percorso proposto:

PARADISO
AMORE: Mike Kelley (USA)
Extracurricular Activity Reconstruction #1 (Domestic Scene), è un opera composta da un video e foto in bianco e nero in cui si sovrappongono tra loro i toni della commedia e del melodramma, lo humor nero e la suspence.
BELLEZZA: Ettore Spalletti (Italia)
"Tre quadri bianchi e oro di grandi dimensioni". La Bellezza è da sempre il focus del lavoro di Ettore Spalletti che, con superfici piane e vibrate da colori rosa, azzurri, verdi, gialli e bianchi che convivono con bordi dorati, ci rimanda attraverso dei piani astratti al mondo della pittura antica. Egli infatti instaura relazioni con il mondo immacolato di Beato Angelico e con l'esattezza della tersa geometria di Piero della Francesca, o col disegno e l'incarnato diafano di Raffaello.
ESTASI: Decosterd & Rahm (Francia)
"Il buon Odore di Cristo, aria d'Artificio" è una installazione spandiprofumo. Una scultura che scende dal soffitto come una sorta di fungo rovesciato fino quasi a toccare il pavimento, rilascia nell'ambiente un odore soave: un estatico profumo che gli autori, due architetti, chiamano "Il buon Odore di Cristo, aria d'Artificio" è il punto d'arrivo dell'installazione. Così facendo essi lavorano sulla credulità e la possibilità di azioni miracolose valide per chi ci crede, ma da porre all'attenzione anche di chi non ci crede.
FELICITA': Patrick Tuttofuoco (Italia)
Nell'animazione 3D "Boing" Patrick Tuttofuoco disegna movimenti immaginari legati alla presenza di amici e conoscenti che sotto forma di mini-ritratti mobili mettono in funzione meccanismi di fantasia che ricordano però elementi tecnologici, architettonici o presi in prestito dai linguaggi computerizzati. L'animazione ha una colonna sonora composta dal duo musicale "BHF" (Tommaso Previdi e Rocco Pirovano) che ha collaborato a diversi progetti di Patrick Tuttofuoco
LIBERTA': Armin Linke (Italia)
"G 8", 2001: in scena ci sono le foto della manifestazioni del G8 di Genova. La libertà per l'artista è lo spazio della nostra esistenza nella quale possiamo manifestare il nostro pensiero, è quella zona della coscienza in cui possiamo acconsentire e dissentire. In questo caso è il dissenso ad essere al centro della riflessione con una serie di foto scattate il 20 luglio a Genova. Un cammmino verso la libertà stretto e difficile, è il senso liberatorio messo in mostra attraverso la manifestazione e la repressione immortalata nei suoi scatti.
PACE: Massimo Grimaldi (Italia)
1010 foto di Igor's Pesce in Afghanistan, Apple cinema hd display da 23-inch apple power PC G5 dual da 2GHZ Con queste foto che scorrono dissolvendosi e riapparendo sullo schermo di un computer Apple di ultimissima generazione, l'artista ci mostra da una parte la bellezza della tecnologia e dall'altra la possibilità di servirsi di essa per mostrare i risultati di Emergency nella costruzione di un ospedale a Kabul. L'azione di pace è evidente in tutta la carrellata di immagini che scorrono e negli intenti che la sottendono.

INFERNO
DISPERAZIONE: Marcel Dzama e Neil Farber (Canada)
Disegni sull'apocalisse: un centinaio di disegni surreali che raccontano l a storia del giudizio universale. Una sorta di bestiario umano/animale in movimento, immagini in cui traspaiono un vitalismo macabro, una sorta di infinita danza della morte fatta di esseri mitologici in una narrazione che va dall'inizio dei tempi alla fine dei giorni, è la disperazione messa in scena dai due artisti canadesi.
DOLORE: Ryan Mendoza (USA)
Le opere dell'americano Mendoza sono quadri pittoricamente forti nei quali protagonista è una iconografia rappresentata a metà strada tra realismo e espressionismo. E' un lavoro sul corpo sofferente attraverso una penellata dal colore spesso e compatto che dà vita a immagini che entrano nella coscienza del visitatore catturato dalle rappresentazioni di uomini e donne colti mentre portano sofferenza e dolore come bagagli della loro esistenza.
MENZOGNA: Pietro Roccasalva (Italia)
Quadri e disegni. Pietro Roccasalva è un artista che fa dell'analisi della pittura il centro espressivo del suo lavoro e per questo evoca il senso della menzogna come qualità dell'opera. La pittura, infatti, non è mai realismo neanche quando viene stesa sulla sua superficie. Il fatto di non essere vero è la sua reale condanna: dalla notte dei tempi ci mette di fronte non al mondo, ma all'immagine del mondo.
ODIO: Roberto Cuoghi (Italia)
Quadri, opere pittoriche che raffigurano teschi psichedelici/espressionisti: "memento mori" del mondo globalizzato. La rappresentazione della morte avviene attraverso immagini che sembrano essere il risultato di un condensato iconografico di oriente (India) e occidente (Europa). E' l'Eurasia che si manifesta tramite i ritratti della morte, una morte che sorride di un'umanità a termine.
SOFFERENZA: Dragana Spanjos (Croazia)
Installazione. Artista che realizza sempre degli ambienti perfettamente congegnati dalla tecnologia e dalla manualità per dare vita a luoghi attivi e tesi a colpire lo spettatore dove e quando meno se lo aspetta. "The security from the object" diventa in questo senso un'opera particolarmente rappresentativa. Una colonna che sussurra un assillante "touch me", una richiesta, un disperato tentativo di contatto. Il quale, se esaudito, provoca piacere a lei.
TERRORE: Gino De Dominicis (Italia)
"D'IO" 1971: installazione sonora di risata che si diffonde nell'ambiente. La risata satanica dell'artista si diffonde nell'ambiente procurando disorientamento nello spettatore. In questo modo il terribile riso insegue lo spettatore per tutta la mostra senza dargli scampo.

 
 
 
 
 
 
tela raffigurante un viso scheletrico fluorescente al buio

Roberto Cuoghi

 
installazione con una cornice fotografica e una fotografia di un uomo morente disteso

Massimo Grimaldi

 
olio su tela con due teschi uno fronte l'altro

Pietro Roccasalva