Palazzetto Tito
25.10.06> 19.11.06
a cura di Marco Baravalle
La Fondazione Bevilacqua La Masa, aperta a tutte le forme di ricerca artistica, ha deciso di coinvolgere nella sue sede il mondo dell'attivismo sociale e culturale. La mostra Dis-orders, che nasce in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Giovanili e alla Pace del Comune di Venezia, s'incentra sulle pratiche artistiche che si confrontano con i problemi politici ed economici generati dalla società contemporanea.
In particolare, la mostra affronterà i concetti di potere, di controllo, di limitazione della libertà: temi che hanno prodotto sempre intensi dibattiti e una riflessione sul ruolo stesso dell'arte. In mostra appariranno video, mappe, stampe, sculture, installazioni, documentari a cura di otto artisti. La mostra sarà accompagnata da un workshop della durata di tre giorni, a cura degli artisti spagnoli del gruppo Hackitectura, Indymedia Estrecho e Fiambrera Barrica. Tutti i partecipanti si propongono con il loro lavoro come attivisti prima che artisti.
L'attivismo radicale, seppure nell≈inesauribile varietà delle sue forme, comporta la produzione di disordini. Esso mina il discorso ufficiale, smuove le ceneri della pace sociale sotto cui cova il fuoco della battaglia, riconosce l≈origine sanguinosa dell≈ordine istituzionale. Esso, nel rovesciare il celebre assunto, fa propria la convinzione che anche la politica possa essere interpretata come la prosecuzione della guerra con altri mezzi.
E' questa guerra che deve essere portata in superficie. Il dato di sopraffazione che fonda le nostre società occidentali, nascosto nei discorsi ufficiali, mascherato dalla presunta neutralità della giurisprudenza, viene riportato alla luce dall≈attivista.
L'attivista è partigiano, nel senso che ha scelto da che parte stare e in virtù di tale scelta esso è costretto al conflitto.
Per gli artisti e i partecipanti di DIS-ORDERS, l'arte, e più in generale la cultura, è uno strumento di conflitto, un'arma.
Ovviamente, l'impiego di questa arma è definito, rispetto al passato, dall≈attuale stato di prevalenza del capitalismo cognitivo e dall≈integrazione del contesto (meglio del discorso) artistico all'interno di una rete produttiva più ampia ed articolata rispetto ad alcuni anni fa.
Gli artisti di DIS-ORDERS, sebbene attraverso strategie attualizzate, continuano a non rassegnarsi alla pacificazione della galleria e dello spazio museale (GLR), alla missione prevalentemente ontologica dellナopera d≈arte (Nemanja Cvijianovic), alla presunta obiettività satellitare della cartografia (Hackitectura, Indymedia Estrecho, Fadaiat), alla patina dell'industria culturale (Serpica Naro), all'autoreferenzialità del mondo dell'arte (Andrea Morucchio), alla routine turistica di una città d'arte (Trash Band), al declino della ricerca universitaria in Italia (Uninomade), all'attitudine filogovernativa dei mezzi di informazione (GlobalProject) e all'apparente neutralità tecnica di un manuale di lingua inglese (Giuliana Racco).
Questo l'elenco degli artisti coinvolti
GLR (Spagna)
Nemanja Cvijanovic (Croazia)
Serpica Naro (Italia)
Uninomade (Italia)
GlobalProject (Italia)
Javier Toret Medina (Indymedia Estrecho, Fadiaiat) (Spagna)
Jose Perez de Lama (Hackitectura, Fadiaiat) (Spagna)
Santiago Barber (Fiambrera Barrica) (Spagna)
Andrea Morucchio (Italia)
Trash Band (Stati Uniti)
Giuliana Racco (Canada)
Gaston Ramirez Feltrin (Mexico)